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Il progetto nasce nel comune di Mendicino, contrada Pasquali, un’area caratterizzata da uno sviluppo edilizio lineare, proiezione immediata della periferia cosentina sull’asse viario Cosenza-Mendicino. Lungo la strada principale si apre per un breve tratto il terreno destinato alla nuova chiesa, il cui sviluppo si inerpica sulla collina dominato da una grande quercia.
L’ampio sagrato e il fronte della Chiesa anticipano e mitigano l’impatto dei locali della pastorale che si sviluppano alzandosi alle spalle, impostati intorno ad un 'cortile dei gentili', fulcro delle varie attività e di una nuova e possibile centralità sociale del tessuto urbano.
L’impostazione progettuale dell’edificio nasce come espressione del tema sacro a cui è dedicato, “Cristo Salvatore”: la pianta si sviluppa infatti sull’antico monogramma cristologico, inscrivendone idealmente la X e P, che determinano l’orientamento dei principali fulcri della realtà liturgica: Portale - Altare - Icona in asse, Ambone, Custodia Eucaristica, Battistero e area Penitenziale ai quattro estremi di una ideale ‘X’ imperniata sul centro dell’Aula Sacra. Nella struttura compositiva il punto centrale dell’edificio è nella grande croce, segno visibile della sacralità del luogo; essa è “l’albero maestro” della simbolica barca, è l’asse verticale su cui si sviluppa e allo stesso tempo si appoggia l’impianto della tenda; nella struttura la croce è avvolta, come abbracciata, dalla struttura che su essa sembra spiegarsi in un segno di proiezione escatologica.
E’ anche la convergenza del movimento del tetto che termina nella vela-campanile. La grande quercia che caratterizza il terreno, acquista un suo significato nel nuovo progetto: Dio che si fa vicino al suo popolo proprio alla quercia di Mamre.